Autore/i | |
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Editore | Gruppo Editoriale Jackson |
Anno pubbl. | 1985 |
Pagine | 332 |
Formato | 17x24 |
Crediti | |
ISBN | 88-7056-208-5 |
Prezzo | L. 20000 |
Note | |
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Descrizione
Dalla quarta di copertina: RISORSE PER LA DIDATTICA è una delle prime agenzie di aggiornamento del personale docente della scuola italiana ad aver creduto all'informatica come strumento efficace di rinnovamento delI'azione pedagogico-didattica. Opera nel settore da tempo ed ha certamente contribuito a far conoscere i processi e i prodotti dell'uso del computer nell'ambiente degli insegnanti attraverso il suo primo progetto “Elaborazione in classe". Dopo i primi anni dedicati soprattutto alla fase di "alfabetizzazione informatica” ha ritenuto di dover contribuire all'evoluzione dei modelli di insegnamento attraverso il computer. Questa pubblicazione è proprio il frutto di una prima messa in atto della seconda fase della sua “strategia”: quella rivolta al problema dell'uso e della produzione del software didattico. Il progetto di questa seconda fase, “Banca di UDS (Unità Didattiche Software)", fu messo in cantiere dopo un affollato seminario ai margini della mostra sul libro scientifico e tecnico, allestita alla fiera di Milano dall'amministrazione provinciale nel 1984. Si può tentare un insegnamento che integri coi vari sistemi già presenti nella scuola anche quello dell'uso del computer? In tutte le discipline? Anche nella scuola dell'obbligo? È legittimo un insegnamento dell'uso del computer e dei linguaggi artificiali nella scuola di base? Contribuisce alla formazione e all'orientamento degli alunni in una scuola che, per la sua natura, non deve essere “professionalizzante"? È possibile mettere i docenti in condizione di non dover subire il software didattico “a scatola chiusa", ma di saperlo leggere, interpretare, trasformare e utilizzare flessibilmente così come essi hanno imparato a fare con i libri di testo? È possibile una formazione del personale docente che favorisca la produzione di software finalizzato alla scuola o come minimo alla “personalizzazione” del software esistente? Già le prime risposte stanno arrivando e questo libro ha il pregio di raccoglierle, renderle comprensibili attraverso esempi concreti e inquadrarle in una enunciazione di strategie possibili. Gli esempi presentati, arricchiti con quasi duecento disegni e sessanta programmi, sono spiegati in modo da rendere chiaro l'uso del software ma anche da rendere possibile la sua modificazione.